Non ho niente da mettere…o forse sì…!

“Non si sa mai” è sicuramente la frase più utilizzata quando si inizia a fare pulizia nell’armadio. Quella maglietta la tengo perché “non si sa mai”, quei jeans “non si sa mai” ritornano di moda, quel vestito lo lascio “non si sa mai” perdo qualche chiletto… e così di sicuro c’è che riempiamo l’armadio a tappo! Io periodicamente cerco di fare un po’ di pulizia, soprattutto in concomitanza con il cambio di stagione. Ci sono capi però che, nonostante non li metta più da tempo, sono ancora lì, tra un ripiano e l’altro, che mi guardano spaesati!

Un esempio sono i classici maglioncini a dolce vita, da indossare magari sotto una giacca, con una maglia leggera o sotto un vestito a maniche corte. Ecco io di questi ne ho tanti, di svariati colori e modelli. Una volta li usavo spesso, quando iniziava il freddo mettevo uno di questi e via. Da dopo la gravidanza (mio figlio ha due anni) invece non li ho più indossati. Mi danno fastidio, non li sopporto, preferisco indossare una sciarpa o foulard, poi nella maggior parte dei casi sono attillati e io non sopporto più roba che mi fascia. Eppure sono ancora là, mi dico che possono tornare utili da mettere. Ma in cuor mio so che non mi piacciono più.

Così, in queste settimane ho deciso di fare le pulizie natalizie della mia cabina armadio!

Ho tirato fuori tutte le cose che, dalla gravidanza, sono rimaste nel limbo (compresi i maglioncini a dolcevita) e fatto una bella cernita.

Devo dire che è stato più facile di quanto pensassi. Mi è bastato guardarli, e in alcuni casi provarli, per capire subito se l’indumento mi trasmetteva qualcosa oppure no.

A volte infatti, siamo affezionati a immagini di noi stessi che non esistono più: quando eravamo più giovani o prima di una gravidanza. Per questo è importante guardarsi allo specchio con indosso quei capi che sono rimasti ad ammuffire in angoli sperduti. Quelli troppo larghi o stretti o, anche di colori che non ci stanno più bene, vanno eliminati.

Io posso dire che la gravidanza ha modificato il mio modo di vestire. La maggior parte di quello che mettevo prima non mi piace più, e anche se sono rientrata in tutti i miei abiti (compresi i jeans a vita bassa troppo scomodi, che ho naturalmente eliminato) non mi sento più a mio agio, non mi ci vedo e non mi sento bene.

Così ho messo via tutto quello che mi stringe, mi avvolge come un salame, mi sagoma, non mi fa bella.

Fondamentale, in questo, essere onesti con se stessi: se siamo sempre di corsa tra bambini, impegni ed appuntamenti: il tacco 12, la mini bag e l’abito bon ton li indosseremo mai? Ovviamente no, perciò via, dobbiamo vestirci per la vita reale non per una di fantasia (dove magari siamo super fighe e indossiamo vestiti fantastici!).

Quindi liberiamoci del superfluo, delle cose che non ci piacciono e a cui non teniamo. Alla fine ho riempito 4 sacchi grandi che ho diviso tra cose da regalare, da vendere e da buttare.

Lo sbaglio da non fare, dopo una mega pulizia dell’armadio, è ovviamente pensare di aver bisogno di altri vestiti per compensare. Al contrario riflettiamo su quello che abbiamo conservato e studiamo nuovi abbinamenti, per non dire più “non ho niente da mettere!!”

Si parla tanto di decluttering (dall’inglese to declutter, fare spazio, mettere ordine) e secondo me ogni tanto dovremmo farlo. Cominciamo dall’armadio appunto, e poi magari facciamo una visitina al ripostiglio (della serie non aprite quella porta) se non vogliamo finire in qualche programma tipo “gli accumulatori seriali”.